RFID per tutelare il made in Italy: è proposta di legge
In arrivo dallo Stato un finanziamento (di venti milioni di euro) per le piccole e micro imprese, le startup, i consorzi, i distretti produttivi, che adottino la tecnologia RFID per la tutela dei marchi e dei prodotti. È stato infatti proposto un testo di legge (www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0026090.pdf) che introduce l’obbligo di tracciamento con Rfid (o altri codici non modificabili) per i prodotti del made in Italy, così da tutelarli meglio sui mercati e portare il massimo dell’informazione ai consumatori. Non dimentichiamo infatti che secondo i dati 2015 diffusi da Coldiretti la contraffazione, la falsificazione e l'imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo hanno superato il fatturato di 60 miliardi di euro, con quasi 2 prodotti di tipo italiano su 3 in vendita sul mercato internazionale che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. E il problema non riguarda solo il cibo, terzo dietro ad abbigliamento e accessori , il comparto dei cd, dvd e software.
“Abbiamo accolto con entusiasmo questa notizia dal momento che già da anni, in modo lungimirante, offriamo alle aziende soluzioni pensate per la tutela dei marchi e la tracciabilità dei prodotti. Le nostre soluzioni, adottate da imprese di tutte le dimensioni, sono accessibili sia in termini di prezzo che di semplicità di utilizzo” ha commentato Moreno Poli socio di Tracetoo “Abbiamo pensato a soddisfare l'esigenza delle aziende di tracciare i prodotti e contemporaneamente di ottenere tanti altri vantaggi collaterali, come ad esempio gestire la logistica e comunicare con il proprio acquirente. Per questo motivo siamo convinti dell'opportunità di adottare i nostri sistemi anche per beni di largo consumo e non solo per i 'pezzi unici' a elevato valore aggiunto” conclude Poli.
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